La settimana Michelangiolesca di Firenze si è chiusa tra le celebrazioni dedicate all’artista Michelangelo Buonarroti, una festa dell’arte che ha visto la città riempirsi di tributi allo scultore. Sicuramente tra tutti spicca la rivisitazione di una delle sue opere più celebri, il David, il marmo alto più di quattro metri conservato nella Galleria dell’Accademia di Firenze, ricoperta interamente di tatuaggi. Chiaramente nessuno ha osato toccare la statua originale, ma una copia in vetroresinaresina, perfettamente fedele in forme e dimensioni, è stata oggetto di ritocchi pop da parte di un gruppo di artisti di Carrara. Operazione sacrilega o rilettura moderna dell’opera? Certo le polemiche si sono fatte sentire già nel 2013, quando il “finto” marmo di Michelangelo apparve sulla porta del FAI, la Federazione Anarchica di Carrara per la Marbel Weeks. L’arte “classica” incontra una forma di comunicazione antica, ma oggi sempre più in voga, come quella dei tatuaggi, con buona pace di Michelangelo di cui non sapremo mai la reazione davanti al trattamento ironico e dirompente riservato a uno dei suoi marmi più famosi.