Una balena all’interno del Museo del Marmo di Carrara, non in carne e ossa ovviamente, e neanche in marmo come ci si aspetterebbe, ma di bottiglie di plastica riciclate avvolte in una garza a riprodurre lo stomaco dell’enorme cetaceo. In molti potrebbero storcere il naso trovandosi questa installazione all’interno di un museo che ha dedicato al marmo le sue sale, e invece l’opera dell’artista romana Paola Romoli Venturi è entrata di diritto, dal 28 agosto, nel percorso museale direttamente su richiesta dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Carrara. L’Isola di Torano è il nome dell’opera, perché Torano è il borgo in provincia di Carrara da cui provengono le 600 bottiglie di plastica recuperate dai rifiuti che compongono il contenuto dello”stomaco” della balena. L’intenzione è quella di sensibilizzare i visitatori del Museo del Marmo sul tema dei rifiuti e del riciclo attraverso la rappresentazione di un esemplare della fauna marittima, sempre più colpita dallo smaltimento improprio della plastica che finisce in mare e diventa inconsapevolmente cibo per pesci e cetacei provocandone la morte. La scultura fa parte del progetto PTV_Pacific Trash Vortex, che prende il nome da un vortice di rifiuti presente nell’Oceano Pacifico, una gigantesca massa di plastiche varie che si scompongono in polimeri ormai parte integrante della catena alimentare e principale causa di rovina per gli ecosistemi.
(foto di Marco Adinolfi)