Finalmente rivedono la luce gli splendidi marmi bianchi di Carrara che compongono la Piramide Cestia di Roma. Il restauro, iniziato nel 2012, è stato completato e le ultime impalcature rimosse in presenza del sindaco della Capitale, Ignazio Marino. A finanziare i lavori e a promuovere il delicato lavoro di ripulitura è stato Yuzo Yagi, imprenditore giapponese che ha messo a disposizione i fondi necessari per ripulire il marmo della Piramide da quella patina scura che gli anni e lo smog avevano prodotto sul monumento funebre. Lo stesso Yagi si è detto soddisfatto per il risultato conseguito mostrandosi entusiasta nel “restituire alla città una Piramide così bianca ed immacolata, come lo era duemila anni fa, è stata un’opera straordinaria”. Qualcuno ha chiesto al mecenate del Sol Levante se ha intenzione di finanziare altri restauri nella città di Roma e Yagi non ha escluso, in futuro, questa possibilità.
Marino ha elogiato l’impegno assunto da Yagi ringraziandolo per aver fatto in modo che la Piramide tornasse all’antico splendore: «È un giorno di felicità e festa per Roma e ringrazio Yugo Yagi per la sua generosità e la sua filantropia. Yagi ha voluto legare il suo nome al restauro di un monumento dell’umanità. C’è un’assonanza tra la sua generosità e il suo percorso di vita legato all’Italia e al mondo della moda. Stiamo prendendo in considerazione la pedonalizzazione dell’area della Piramide Cestia considerando che è un nodo importante per la città quindi ci sono molti aspetti che devono essere valutati con attenzione».
La Piramide Cestia fu costruita tra il 18 e il 12 A.C., come tomba di Gaio Cestio Epulone, è alta 36,40 metri ed è in calcestruzzo con una copertura li lastre di marmo di Carrara. La storia vuole che sia stata eretta in soli 330 giorni, come richiesto dal committente nel testamento. Se gli eredi non avessero rispettato tali termini per la costruzione avrebbero perso tutti i diritti testamentari.